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Pelle del neonato, pannolini e dermatiti: i consigli dei pediatri


“La pelle sana dei neonati e dei lattanti non richiede l’uso di prodotti specifici ed è corretto non farne abuso. L’eccesso di prodotti può causare irritazioni e favorire allergie”. E’ questa la prima regola, il consiglio numero uno che gli esperti del Bambino Gesù danno ai genitori nel loro decalogo dedicato alla cura della pelle dei più piccoli e contenuto nel nuovo numero di “A scuola di salute”, magazine digitale mensile dell’istituto, che si propone di informare genitori e insegnanti, con un linguaggio semplice, sui temi di base della pediatria. Dieci suggerimenti da mettere in pratica per il benessere della pelle dei neonati. In che modo prendersene cura? Quali sono i prodotti da utilizzare? Il secondo consiglio riguarda l’acqua “che non fa male alla pelle dei bambini piccoli”, come molti credono: anzi, un bel bagnetto anche quotidiano e di breve durata, con acqua tiepida e detergente oleoso fa rilassare il neonato. Terzo punto: utilizzare i prodotti specifici disponibili nelle farmacie, poiché sottoposti a un maggior numero di test, evitando quelli commerciali. Quarta regola: in caso di pelle secca vengono consigliati bagni emollienti e creme idratanti per equilibrare la barriera cutanea e dare sollievo al prurito causato dalla secchezza. Quinta: nel caso in cui il bambino presenti una qualsiasi manifestazione cutanea, anche apparentemente banale, rivolgersi sempre al pediatra “prima di applicare prodotti autonomamente”. Niente fai da te. Poi ci sono cinque errori da evitare per la salute della pelle del bambino. Il primo: non usare detergenti schiumogeni, preferire prodotti senza tensioattivi. Il secondo: alcuni prodotti molto utilizzati dagli adulti possono invece rivelarsi nocivi per i bambini. Anche per i più comuni disinfettanti è meglio chiedere un parere al pediatra. Terzo: fare molta attenzione a creme/paste emollienti (come quelle all’ossido di zinco) per la zona del pannolino: evitarne l’uso su pelle sana, ad ogni cambio e in strati spessi, contribuisce alla macerazione della pelle, a favorire irritazioni e complicanze infettive. Non esagerare, insomma. Quarto punto: evitare le salviette umidificate per l’igiene, meglio sostituirle con acqua di rubinetto o detergenti senza risciacquo. Infine un altro errore piuttosto comune è quello di fidarsi di prodotti cosiddetti ‘naturali’ senza controllare l’etichetta: spesso gli olii per l’idratazione del corpo non sono testati sui bambini. Alcuni alterano addirittura la barriera cutanea e causano follicoliti o irritazioni. Nel magazine del Bambino Gesù viene dato ampio spazio alle dermatosi dell’area del pannolino, piuttosto frequenti nel lattante. Si dividono in irritative, infettive e allergiche (dermatiti atopiche). Le prime si manifestano sulle zone convesse (grandi labbra nelle femmine/testicoli e pene nei maschi) e di solito sono causate dal contatto con urine e feci, da una gestione inadeguata dei cambi del pannolino e dall’utilizzo eccessivo di creme/paste emollienti come quelle all’ossido di zinco. La dermatite infettiva è una complicanza di quella irritativa e normalmente è causata da un fungo, la candida. Si manifesta attraverso chiazze arrossate su tutta l’area del pannolino, anche a livello dell’inguine o nella zona dell’ano. La dermatite allergica è una malattia infiammatoria della pelle che causa arrossamento, umidità e squamo-croste, accompagnata da prurito. E’ causata da diversi componenti a contatto con la pelle, nonché dalla predisposizione genetica. I consigli per prevenire le dermatiti sono i seguenti: cambiare il pannolino con frequenza, detergere la pelle quando la zona è sporca, evitare l’uso autonomo di antisettici, non applicare creme/paste emollienti (come quella all’ossido di zinco) se la pelle è sana e, qualora necessarie, applicarne uno strato sottile due volte al giorno, non considerare ogni dermatosi dell’area del pannolino come candidiasi (quindi non usare sempre la crema antimicotica) ed evitare rigorosamente l’impiego di cortisonici topici. In ogni caso ci si dovrà comunque rivolgere sempre al proprio pediatra che, nell’eventualità, indirizzerà il bambino dal dermatologo.

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